Sempre più spesso sentiamo parlare dell’importanza dell’alimentazione o della sfera emozionale nell’età evolutiva e nell’atleta agonista, ma non si affronta quasi mai l’importanza che ha prima di tutto l’ambiente da un punto di vista chimico-fisico, sia durante la crescita della persona che nelle performance sportive.

Occorre sapere che per permettere lo sviluppo completo di tutte le capacità motorie e cognitive del soggetto, inizialmente solo “in potenza”, devono potersi sviluppare in un ambiente salubre, in primis da un punto di vista chimico-fisico.

Se da un punto di vista della chimica si hanno più allarmi anche solo nella quotidianità, ricordiamo il benzene, l’amianto, l’alluminio o altri metalli pesanti, il famoso PM10, solo per citarne alcuni, tutti con gravi e documentati effetti sulla salute nel medio o lungo termine, per quanto riguarda gli inquinanti “fisici” come radiazioni gamma, beta, alfa, o le più note radiazioni elettromagnetiche in alta, media e bassa frequenza, non c’è una sufficiente e spesso chiara o corretta informazione.

Spesso questi inquinanti (come nel caso delle radiazioni elettromagnetiche) creano un danno biologico al DNA, ma siccome non lasciano alcuna traccia del loro passaggio è ormai accertato il danno biologico, ma non è sempre certo il danno sanitario (che è quello che permette poi di vincere le cause nei tribunali).

Per lo IARC – Agenzia Internazionale sulla Ricerca Oncologica, l’inquinamento elettromagnetico artificiale prodotto cioè dall’uomo con vari strumenti elettrici ed elettronici sono in” classe II b”, che vorrebbe significare “Potenzialmente cancerogene”, mentre le radiazioni gamma ionizzanti, cosmiche o emesse dalla terra, che menzionavo prima sono considerate in “classe I”, cioè sicuramente cancerogene, quindi per fare un paragone la stessa classe dell’amianto, infatti non sono compatibili con la vita.

Fatta questa breve ma doverosa premessa che aiuta a comprendere l’importanza di questi fenomeni, bisogna intuire cosa comporta alla salute il non considerare le Geopatie fin dal momento del concepimento e durante la crescita, arrivando via via all’età adulta e alle performance, oltre che alla durata di un atleta sia fintanto che rimane agonista, ma anche dopo, quando si ritirerà e la sua vita continuerà si spera per molto tempo e in piena salute.

Accenno qui solo alcune conseguenze della mancata attenzione, protezione e decontaminazione da tali interferenze a prescindere dai risultati sportivi già raggiunti, dal livello agonistico, dall’età dell’atleta o dal sesso,…

  • riduzione della forza, dell’equilibrio, stabilità e coordinazione, riduzione della resistenza allo sforzo e della rapidità di esecuzione del gesto, ipertono neuro-muscolare, maggior rigidità e consumo energetico,…
  • recupero incompleto dallo sforzo psico-fisico, calo della concentrazione, minor vitalità del soggetto, riposo notturno disturbato,…
  • frequenza cardiaca basale più alta, ma anche sotto sforzo, respirazione più superficiale e veloce, diaframma respiratorio più teso, minor apporto di ossigeno ai tessuti,…
  • irritabilità emotiva, nervosismo, schizofrenia, capacità cognitive ridotte (memoria, concentrazione, attenzione), …

La Conoscenza è un dono che porta con sé il peso della Responsabilità, fintanto che non conosco non posso essere “complice” di un problema, ma dal momento che mi è stata data l’informazione ottengo un grande potere, ma divento responsabile nei confronti della Vita.

Spero che ciò che ho scritto possa incuriosire verso argomenti di carattere tecnico-scientifico-sanitario, ma con la convinzione che la Salute essendo il Bene Primario di ciascuno di noi, non è possibile demandarla a figure più o meno competenti”, ma occorre che ognuno di noi sia educato alla responsabilità verso la propria salute e verso quella degli altri fin dall’infanzia, semmai in termini di salute ci si può “affidare” a chi ne sa di più e quindi a figure competenti, per farsi consigliare e guidare.

Seppur le ricerche continuino a sottolineare l’importanza dei fattori ambientali sulla formazione delle patologie dell’uomo per un buon 75% d’incidenza, questo dato non solo viene dimenticato o trascurato, ma soprattutto non si fa molto per generare figure professionali qualificate che possano arginare e/o eliminare il problema di salute della popolazione attraverso l’informazione, l’indagine dell’ambiente e sulle persone, infine attivare le soluzioni che per fortuna esistono.

Dr. Marco Carlon

Posturologo Ideatore del “Metodo Panacea®” Massofisioterapista e Chiensiologo

Docente in Posturologia con la Regione Lombardia

Docente per la Sicurezza sui luoghi di lavoro in “Educazione Posturale sul posto di lavoro”

Riceve a:

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